Medellin Cuore e Graffiti per andare oltre la violenza che la cronaca ha riportato, per una Transformación culturale che guarda ad un futuro di pace.
Perché si torni a ricordarla e parlarne per la Città dell’Eterna Primavera (grazie alla sua posizione geografica, in una vallata tra due cordigliere, il clima è sempre mite) e di Fernando Botero, invece che di Pablo Escobar, delle FARC, dei paramilitari, etc…
Medellin Cuore e Graffiti
Da capitale del caffè colombiano ed altre attività industriali Medellin è una metropoli dal carattere moderno e modaiolo. Ma al di là di non troppo invisibili linee è divisa da forti contrasti sociali tra un quartiere e l’altro: ricche zone residenziali contrastano con i poveri barrios periferici arroccati sulle pendici delle montagne.
City tour
Con 2/3 giorni a disposizione si riesce a visitare i luoghi di principale interesse, tenendo conto del caos di una grande città sudamericana!
Centro città: si raccoglie più meno tra la Plazoleta de las Esculturas dove troneggiano 23 grandi statue di Fernando Botero, il Museo de Antioquia ed il Palacio De La Cultura.
Il Pasaje Peatonal Carabobo (con la coloniale Iglesia de la Veracruz) e Avenida Junin, sono piene di negozi, bancarelle di ogni mercanzia e cibo di strada.
A pochi passi si trovano il Parque Berrio con la Basílica De La Candelaria e Plaza San Antonio con altre statue di Botero, tra cui quella del drammatico attentato terroristico del Pajaro Herido. Infine, Plaza Cisneros o Parque De Las Luces con il suo mix di elementi tra luci, acqua e boschetti di bambù.
Parchi: per staccare dal caos metropolitano vale una passeggiata il CerroNutibara, una collinetta nel cuore della città, sulla cui cima si trova il Pueblito Paisa, la ricostruzione turistica di un tipico villaggio Antioqueño ed un belvedere a 360° su Medellin. Il Parque Arvì si trova invece fuori città (ci si arriva con la MetroCable) ed è un polmone verde ricco di sentieri, laghetti, etc, ideale per passarci un’intera giornata.
Narcos: la notorietà che la serie TV ha portato alla città dove Pablo Escobar aveva il suo quartier generale, sconcerta i colombiani che non hanno ancora dimenticato il terrore vissuto. Ma la notorietà ha portato anche business, esistono escursioni organizzate che portano i turisti sui luoghi delle vicende (è facile anche senza tour). Il Barrio Pablo Escobar che ovviamente non esiste sulle mappe, è stato un po’ più difficile da trovare: ecco qui → Cl. 38b #26c-20. Dei ragazzi mi hanno mostrato un negozietto di souvenir ed una stanza dietro alla statua del venerato Santo Niño de Atocha, che hanno allestito con degli pseudo cimeli del narcotrafficante.
GraffiTour della Comuna 13, MUST TO DO in Medellin. Un Free Walking Tour con guide speciali, ragazzi cresciuti proprio ne La 13, quello che è stato uno dei quartieri più pericolosi al mondo ed oggi vuole essere un simbolo di pace e di transformación. Grazie a @storytellersmedellin, → vedi la gallery completa.
Ed è da qui che ti parla, anima in mano, Medellin Cuore e Graffiti, ti racconta la sua storia attraverso i suoi murales profondi di significato.
Fast Tips
Trasporti: i luoghi principali sono facilmente raggiungibili con la Metro de Medellin, un sistema di mezzi pubblici integrato tra Metro (treni su rotaia), Metrocable (cabinovie), bus, tram, etc. e dove non arriva la metro c’è sempre il mitico Uber, che ti porta ovunque ad un prezzo ragionevole.
Un giro in MetroCable per rendersi conto della struttura di questa città dall’alto, è un’esperienza che consiglio (giusto andata e ritorno, senza scendere).
Pernottamento: ho scelto la zona del El Poblado(Hostal Casa Kiwi), un bel quartiere moderno e vivace, ricco di negozi, ristoranti, locali, parchi e street art, vedi la gallery!
“Perché in Colombia?” E’ stata in assoluto la domanda più frequente che mi hanno posto quando dicevo che avrei viaggiato per questo paese, con un tono misto tra stupore e sbigottimento, neanche avessi detto che sarei andata sulla luna!
Per tutto il viaggio mi è risuonata nella mente questa domanda e la risposta era, ed è, semplicemente, “Dovreste andarci…” … perché ognuno vive a modo proprio le emozioni che luoghi ed esperienze suscitano, perché le mie motivazioni potrebbero non essere le vostre!! 🙂
Comunque, volete sapere “Perché in Colombia?”
“Perché in Colombia?” Innanzitutto,perché in un altro viaggio (vedi Titicaca Experience) ho conosciuto dei Colombiani stupendi che con i loro racconti mi hanno convinto: grazie a Natalia e Cristian per avermi insegnato ad amare il vostro meraviglioso paese!!
“Perché in Colombia?” per la sua varietà geografica. Un paese grande 4 volte l’Italia, che racchiude cordigliere andine, altipiani desertici, la selva amazzonica, coste caraibiche ed oceaniche. Attività ed escursioni di ogni tipo e per tutti i gusti.
“Perché in Colombia?” per le sue città, o meglio, megalopoli come la capitale Bogotà, Medellin con la sua voglia di rivalsa sociale, Cartagena la perla dei Caraibi, Cali la capitale della salsa: così diverse sotto la stessa bandiera.
“Perché in Colombia?” per la sua musica, che ti accompagna ovunque, dalle strade agli autobus ed a qualsiasi ora del giorno. Dalla Cumbia al Vallenato, alla Salsa, se non ami la musica latina è un ottimo motivo per NON visitare la Colombia, oppure ti lasci conquistare, ed una volta tornato a casa ti troverai a cercare playslist le cui sonorità ti porteranno immediatamente a “ballonzolare” in salotto.
“Perché in Colombia?” per l’arte, espressa nei coloratissimi Murales che riempiono i muri delle città e gli occhi di noi visitatori. Ognuno con il suo messaggio di rinascita, di riscatto sociale, di speranza verso un mondo migliore.
Ah! dimenticavo! La seconda domanda più ricevuta è stata: “Ma è sicura?” Bhè signori, tutti noi abbiamo visto Narcos (anche El padron del Mal, ndr), e di sicuro la tumultuosa storia del paese non lo ha fatto essere per molti anni proprio il posto più pacifico del mondo; per par conditio ho consigliato di vedere Gomorra… mi sembrava giusto condividere le “eccellenze” 🙁
La prima regola che i miei amici colombiani mi hanno detto è: “No le des papaya!” (non dare papaya), dove “papaya” sta per opportunità, intendendo, di non dare opportunità che ti rubino qualcosa, quindi di fare attenzione a chiudere tasche, borse, ect., ma questo vale in ogni parte del mondo!!
Il concetto di sicurezza è purtroppo aleatorio anche a casa nostra… o in generale in Europa… e come ho sempre scritto, non sarà questo a fermare il mio viaggiare.
Vi basta? Se non vi basta, seguitemi, vi porto a spasso per questo paese, senza pregiudizi, con occhi, mente e cuore aperti per coglierne solo il meglio. Il brutto, che come sempre in qualcosa c’è, lo lascio ai tristi di cuore!