Perdida en Amazonas nel cuore di Madre Terra

Un viaggio alla ricerca di Pachamama.

Perdida en Amazonas nel cuore di Madre Terra è il mio racconto di questa meravigliosa esperienza a contatto con la natura e lontana dalla cosiddetta civiltà. Un sogno che ho da quando ero bambina e guardavo affascinata i documentari: vedere il polmone del mondo, la foresta pluviale Amazzonica. 

Perdida en Amazonas
Foresta Amazzonica

L’infinita distesa verde che ad un certo punto ha riempito sia il finestrino dell’aereo che i miei occhi e la mia anima di gioia in un nanosecondo, ha spazzato via ogni dubbio o insicurezza sulle scelte fatte. Ancora dovevo atterrare e già non vedevo l’ora di essere Perdida en Amazonas nel cuore di Madre Terra, nel regno di Pachamama!

Uscita dal minuscolo aeroporto di Iquitos (dall’alto una ferita nella giungla) mi accolgono un meraviglioso caldo tropicale (venendo dal dicembre fiorentino…) ed un super sole che alle 8 del mattino è già ustionante.  Contratto un mototaxi ed in un traffico pazzesco e senza regole mi porta al Flying Dog Hostel proprio sul Malecón di Iquitos… che si affaccia sul Rio Amazonas.

Il fascino di Iquitos è fortemente legato alla sua particolarissima posizione geografica, ma anche all’aspetto un po’ decadente che l’accompagna: la cittadina ha infatti vissuto anni di gloria quando l’economia era esplosa intorno al caucciù, per poi decadere quando questo prodotto è stato sostituito dalla chimica oppure da approvvigionamenti più convenienti in altri posti del globo. Meravigliosi colori, suoni e odori tropicali che riescono a mitigare i forti contrasti tristemente tipici di molti paesi che hanno subito uno sfruttamento su tutti i fronti.

La cittadina è piccola e si gira velocemente se non ci si perde per il mercato di Belem a parlare con i venditori a cercare di capire cosa sono la maggior parte dei prodotti!! Un luogo unico al mondo, magico, il mercato della Selva.

Rientro in ostello per riposarmi un po’, e casualmente inizia un’altra avventura … Ayahuasca, a tu per tu con lo Shamano

Cumaceba Lodge

Il pick up del Cumaceba Lodge arriva puntualissimo, un breve tragitto fino all’ imbarcadero ed in un’oretta di navigazione sul Rio raggiungiamo il paradiso… il Cumaceba Lodges, un eco-villaggio nel cuore della Selva.

Golbert è una Super Guida. Nei 4 giorni a seguire non ha mai smesso di raccontare storie incredibili, da spiriti della selva che ti rapiscono ad anaconda giganti mangia-uomini… indigeni, shamani, etc etc, le classiche storie che ancora raccontano ai loro bambini per insegnargli ad aver rispetto della natura ed una sana paura della Selva, del Rio e dei suoi pericolosissimi abitanti.

Lo scorrere delle giornate è stato scandito da passeggiate nella selva a varie ore del giorno per poter vedere i vari animali, ma soprattutto per riempirsi le orecchie dei loro suoni… infiniti, continui, sconosciuti… una musica incessante, come un concerto in cui i musicisti si danno il cambio nel corso della giornata a rotazione.

A navigare sul Rio a cercare i delfini rosa (visti grigi…), oppure addentrandosi nei rami secondari del fiume per pescare pirañhas (d mangiare poi a cena!). Come dice Golbert, nella giungla tutto quello che si muove è mangiabile (…) e il pirañha era buono, ed anche il pesce gatto fritto (ok fritto è buono tutto). Birrette al tramonto al molo del lodge, mega oziate in amaca. L’alba come sveglia, l’imbrunire per il riposo. That’s life.

Il picco di felicità l’ho raggiunto durante la visita ad un centro di recupero animali feriti, tra scimmie, pappagalli e bradipi… tutti liberi… senza paura dell’uomo… una bambina impazzita!

Vivere 4 giorni e 3 notti nel cuore della foresta Amazzonica peruviana, totalmente disconnessa dal mondo a me conosciuto, dalle comodità basilari a cui sono abituata (elettricità solo poche ore la sera, zero segnale telefonico), ad almeno un’ora di navigazione dal centro abitato più vicino, con insetti e tarantole come fosse il giorno del giudizio, bhè, da non credersi, ma sono stati i quattro giorni più rilassanti della mia vita. Senza interferenze e/o stimoli esterni che potessero distrarmi dal mio obiettivo e totalmente connessa con me. Mangiare. Dormire. Meditare. Parlare con alberi e animali. Troppo pochi 4 giorni. Riportatemi li!!

Perdida en Amazonas, per ritrovarmi.

A Mamma&Babbo, solo grazie a voi!

Silvia Rossi

20/23 dicembre 2017

 

Perdida en Amazonas
Amazonian Sunset

Perché in Colombia?

5 risposte a questa domanda

“Perché in Colombia?” E’ stata in assoluto la domanda più frequente che mi hanno posto quando dicevo che avrei viaggiato per questo paese, con un tono misto tra stupore e sbigottimento, neanche avessi detto che sarei andata sulla luna!

Per tutto il viaggio mi è risuonata nella mente questa domanda e la risposta era, ed è, semplicemente, “Dovreste andarci…” … perché ognuno vive a modo proprio le emozioni che luoghi ed esperienze suscitano, perché le mie motivazioni potrebbero non essere le vostre!! 🙂

Comunque, volete sapere “Perché in Colombia?”

Colombia Coffee map_Perchè in Colombia
Colombia Coffee map

“Perché in Colombia?”   Innanzitutto, perché in un altro viaggio (vedi Titicaca Experience) ho conosciuto dei Colombiani stupendi che con i loro racconti mi hanno convinto: grazie a Natalia e Cristian per avermi insegnato ad amare il vostro meraviglioso paese!!

“Perché in Colombia?” per la sua varietà geografica. Un paese grande 4 volte l’Italia, che racchiude cordigliere andine, altipiani desertici, la selva amazzonica, coste caraibiche ed oceaniche. Attività ed escursioni di ogni tipo e per tutti i gusti.

Bogotà from Cerro de Monserrate__Perchè in Colombia
Bogotà from Cerro de Monserrate

“Perché in Colombia?” per le sue città, o meglio, megalopoli come la capitale Bogotà, Medellin con la sua voglia di rivalsa sociale,  Cartagena la perla dei Caraibi, Cali la capitale della salsa: così diverse sotto la stessa bandiera.

Medellin view from Comuna13
Medellin view from Comuna13

Perché in Colombia?” per la sua musica, che ti accompagna ovunque, dalle strade agli autobus ed a qualsiasi ora del giorno. Dalla Cumbia al Vallenato, alla Salsa, se non ami la musica latina è un ottimo motivo per NON visitare la Colombia, oppure ti lasci conquistare, ed una volta tornato a casa ti troverai a cercare playslist le cui sonorità ti porteranno immediatamente a “ballonzolare” in salotto.

Vida_Comuna13 Medellin
Vida_Comuna13 Medellin

“Perché in Colombia?” per l’arte, espressa nei coloratissimi Murales che riempiono i muri delle città e gli occhi di noi visitatori. Ognuno con  il suo messaggio di rinascita, di riscatto sociale, di speranza verso un mondo migliore.

 

Ah! dimenticavo! La seconda domanda più ricevuta è stata: “Ma è sicura?” Bhè signori, tutti noi abbiamo visto Narcos (anche El padron del Mal, ndr),  e di sicuro la tumultuosa storia del paese non lo ha fatto essere per molti anni proprio il posto più pacifico del mondo; per par conditio ho consigliato di vedere Gomorra… mi sembrava giusto condividere le “eccellenze” 🙁

dont give papaya
don’t give papaya everywhere!!

La prima regola che i miei amici colombiani mi hanno detto è: “No le des papaya!” (non dare papaya), dove “papaya” sta per opportunità, intendendo, di non dare opportunità che ti rubino qualcosa, quindi di fare attenzione a chiudere tasche, borse, ect., ma questo vale in ogni parte del mondo!!

Il concetto di sicurezza è purtroppo aleatorio anche a casa nostra… o in generale in Europa… e come ho sempre scritto, non sarà questo a fermare il mio viaggiare.

Vi basta? Se non vi basta, seguitemi, vi porto a spasso per questo paese, senza pregiudizi, con occhi, mente e cuore aperti per coglierne solo il meglio. Il brutto, che come sempre in qualcosa c’è, lo lascio ai tristi di cuore!

Colombia, Marzo 2018
Silvia Rossi

Nürnberg o Norimberga, Sacro Romano Impero e Rostbratwurst

Un giorno a Nürnberg o Norimberga, tra passato e presente. Un tuffo nel cuore della nascita del Sacro Romano Impero e nelle specialità gastronomiche.

Vado a Nürnberg o Norimberga ormai da tanti anni per una fiera di lavoro e quest’anno per la prima volta ho deciso di rientrare con l’ultimo volo per conoscere meglio questa città di cui se ne intuisce ampiamente la storia anche solo camminando per il centro dall’hotel al ristorante e viceversa.

Nürnberg o Norimberga, è la seconda città del landdi Baviera, nonché centro culturale della Franconia; fu fulcro politico, commerciale e religioso del Sacro Romano Impero, come testimoniano le opere architettoniche del Castello dell’Imperatore, lo Stadtmauer (l’antico borgo medioevale protetto da  una doppia cinta di mura fortificate che contavano fino ad 80 torri) e dalle imponenti chiese in rigoroso stile gotico.

Vittima della sua stessa storia, essendo una roccaforte del potere nazista, fu pesantemente bombardata dagli Alleati nel 1945; il borgo antico è stato poi ricostruito fedelmente ed edifici moderni lo affiancano in una contemporanea armonia tra passato e presente.

Proprio davanti alla stazione centrale dei treni (Deutsche Bahn DB), si entra nella città vecchia; all’interno delle possenti mura si trova una simpatica ricostruzione del villaggio artigiano medievale, Handwerkerdorf, con annesse birrerie e negozietti di souvenirs.

Percorrendo Konigstraβe, la via principale che attraversa da un lato all’altro il centro storico (per la maggior parte pedonale), si arriva alla Lorenzkirche l’imponente cattedrale luterana tardo gotica.

Si attraversa il ponte Museumsbrücke sul fiume Pegnitz e proseguendo si arriva al la piazza del mercato, Hauptmarkt, che ospita la chiesa cattolica Frauenkirche e la Schöner Brunnen “la Fontana Bella”.

Sulla facciata della Frauenkirche alle ore 12 di ogni giorno, si aziona un carillon del 1509,  inscenando i Principi Elettori del Sacro Romano Impero che si inchinano di fronte all’Imperatore.

Schöner Brunnen “la Fontana Bella” è uno dei monumenti più importanti di Norimberga. Costruita verso la fine del ‘300 è a forma di guglia gotica, alta 19 metri e composta da decine di statue che rappresentano la Visione del mondo del Sacro Romano Impero. La tradizione vuole che girando uno degli anelli di ottone posti sulla recinzione di ferro battuto porti fortuna.

Come nelle migliori tradizioni tedesche nel periodo di Natale la piazza del mercato Hauptmarkt ospita il Christkindlesmarkt, uno dei migliori dell’intera Germania.

Si prosegue per St. Sebald, l’altra chiesa luterana della città e la Albrecht-Dürer-Haus, la casa-museo dell’ omonimo artista rinascimentale, fino ad arrivare sotto alla collinetta dove si erge il Castello Imperiale (Kaiserburg) che dall’alto domina la città .  All’interno è possibile visitare le stanze Imperiali e le raccolte di cimeli; il museo è allestito in maniera interessante e semplice, è un tuffo nella complessa storia del Sacro Romano Impero.(ingresso €7,00)

Il fiume Pegnitz taglia in senso perpendicolare la Konigstraβe, lungo il quale si aprono piacevoli passeggiate (se il clima invernale non è troppo rigido); consiglio di fare l’itinerario a zigzag attraversando i vari ponti (curiosità: il Fleischbrücke fu costruito con la stessa tecnica del Ponte di Rialto) e di girellare per l’isolotto del Trödelmarkt.

Straße der Menschenrechte (The Way of Human Rights), un’installazione monumentale dell’artista Dani Karavan composta in parte da 30 pilatri su cui vi sono riportati gli articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Momenti di riflessione e di approfondimento.

Segnalo anche Karolinenstraβe, la via principale per lo shopping con numerosi negozi e  centri commerciali. 

→ Cibo: per immergersi nella tipica atmosfera franco/bavarese bisogna provare le tradizionali “Stube” finemente arredate con ricami, legno ed antiche stufe appunto, e personale con abito in stile. In ordine di preferenza: Albrecht Dürer Stube, Trödel Stube Bratwursthäusle, Heilig Geist SpitalPillhofer Hotel & altfränkisches Restaurant, Hexenhäusle. Provati tutti nel corso degli anni 🙂

Le Salsicce di Norimberga (Nürnberger Rostbratwurst), specialità locali tutelate dalla Comunità Europea con la denominazione IGP, si trovano ovunque, anche nei chioschi per la strada. Per un dolce momento, un Krapfen alla Konditorei Café Beer, una delle migliori pasticcerie della città.

→  Pernottamento: Ibis Nürnberg Hauptbahnhof, alle porte della città antica e vicinissimo alla stazione. (vale per tutti gli hotel, evitate i periodi di fiera che i prezzi sono altissimi).

bigliettometro UB linea 2 areoporto/Stazione DB €3,10 (consiglio acquistare il blocco da 10 c’è un notevole risparmio)

“Omnia habent ortus suaque in crementa sed ecce quem cernis nunquam bos fuit hic Vitulus” Tutte le cose hanno un inizio e crescono, ma il bue su cui ora guardi non è mai stato un vitello.(iscrizione sul portale del Fleischbrücke )

Nürnberg o Norimberga
Febbraio 2018
Silvia Rossi

Un sogno chiamato Venezia tra calli e cicchetti!!

Venezia tra calli campi campielli e cicchetti!!

Un sogno chiamato Venezia che ho aspettato fin troppo tempo a realizzare! Inutile elencarne gli svariati i motivi, l’importante è essermi tolta questa mancanza che da tempo mi dava proprio fastidio ed essere venuta a rendere omaggio a questo gioiello italiano.

Venezia_Basilica di San Marco_palazzo Ducale
Venezia_Basilica di San Marco_palazzo Ducale

…E solo ora che gli occhi si riempiono di tanta bellezza, riesco a capire le espressioni stranite della gente quando ammettevo di non esserci ancora stata… mi sono meravigliata per ogni ogni ponte, canale, callecampocampielloruga… sottoportego!! Oltre ai monumenti più famosi che ovviamente lasciano a bocca aperta per la loro eleganza.


Arti di tutte le epoche si accavallano fino ad arrivare ai giorni nostri , dove la Biennale di Venezia apre i suoi salotti ad esposizioni ed installazioni sparpagliate anche per la città, amalgamandosi nello scenario più classico.


“Venezia non può essere paragonata che a sé stessa”

(Goethe)
Autumn in Venice
Autumn in Venice

Il mio pessimo senso dell’ orientamento ha rinunciato del tutto dopo poco, anche google maps si è confuso spesso tra una calle e un’altra; ampio spazio quindi ad intuizioni ed istinti per perdersi in questo dedalo con la perenne sensazione di girare intorno! 🙂

La magia dell’acqua mi cattura, mentre mi meraviglio della capacità dell’uomo di aver imparato a vivere con questo elemento ed averne realizzato un tale gioiello.

Fondego dei Tedeschi
Fondego dei Tedeschi

Per ammirare al meglio questo insieme di meraviglie con uno sguardo a 360° dai tetti alla laguna, assolutamente da non perdere è il panorama dalla terrazza del Fondaco dei Tedeschi (l’accesso è gratuito, la visita dura solo 15 minuti, per evitare una probabile coda nei giorni festivi,  consiglio di prenotare l’orario sul sito).

Un giro sul vaporetto è un’esperienza divertente e permette di ammirare i bellissimi palazzi che si affacciano sul Canal Grande. Dato il costo consiglio di farlo coincidere con una visita alla coloratissima isola di Burano. (24h €20, 1h €7,5)

Dormire: ringrazio tutti coloro che mi hanno suggerito di non lesinare e di pernottare sull’isola… a posteriori concordo pienamente. Uscire dall’ appartamento di prima mattina e vedere la città che si sveglia in una realtà che la mia immaginazione non aveva ben realizzato… e godersela ancora prima che i ritmi si alzino ed il Canal Grande si riempia di traffico, ne vale il prezzo. (AirBB in zona RialtoGuest House Rialto 3″, camere singole o condivise, cucina e bagno uso comune, bella terrazzina sui tetti di Venezia e gatti in dotazione).

Venezia_cicchetti
Venezia_cicchetti

Pasti: principalmente nei bacari, i tipici barrettini, a base di cicchetti misti (crostini con varie ricette, ma il must è con il baccalà mantecato) ed un bicchiere di vino ad accompagnare (vitigni locali, Sauvignon, Pinot Grigio o Bianco), economico e veloce, sempre che si trovi uno sgabello libero! Provati: Ca’ do Spade, Bancogiro, Ca’ do Mercà, Pescaria, Bacaro Risorto. Se volete regalarvi un ristorantino, Bacarandino
ai Corazzieri e l’Osteria ai Storti, oppure una buona pizza da Bella&Brava (ingredienti bio e km.0).

Un sogno chiamato Venezia da vivere lentamente perdendosi e ritrovandosi, “A realized dream is now an unforgettable souvenir!”

Photo Gallery

Silvia Rossi
Nov. 1st, 2017
PS: #nograndinavi #supportvenice #respectvenice

2017 di Dreams&Souvenirs – about

About 2017

Questo 2017 che sta terminando si merita un bilancio nel primo anno di Dreams&Souvenirs: un progetto nato come uno scacciapensieri, un “ferma emozioni terapeutico” e trasformatosi nei mesi successivi nella passione per il blogging.

Un anno fa, nel viaggio in Perù iniziavo ad elaborare questo progetto, avevo bisogno di un modo per fermare la quantità incredibile di emozioni che stavo vivendo e provare a trasmetterle ad altri. Eh si, perché le emozioni sono la miglior terapia per l’anima, piccole e grandi che siano.

Se la vista di cieli azzurri ti riempie di gioia, se un filo d’erba cresciuto in un prato ti commuove, se le cose semplici della natura hanno un messaggio che riesci a capire, rallegrati, perché la tua anima  viva. (Eleonora Duse)

” Ho imparato a leggere i cuori, a vedere oltre. 
Ho imparato a fidarmi, ad affidarmi, a lasciarmi andare.
Ho imparato a lasciare andare. Ho imparato a fare a meno.
Sono tornata a fidarmi del mio primordiale istinto. Della mia naturale diffidenza.
Ho imparato ad amarmi ancora ancora di più. “

Infiniti Dreams&Souvenirs a tutti voi!!

Silvia Rossi
Firenze, 31.12.17

Nel “cuore” delle Marche tra i “segreti” della Terra, Gola della Rossa e di Frasassi

Nel “cuore” delle Marche, tra i “segreti” della Terra

Nel “cuore” delle Marche tra i “segreti” della Terra, per intendere lo spaccato della roccia che prende nome di Gola della Rossa e di Frasassi e che ne custodisce le famose grotte; è visibile da km di distanza, a netto contrasto con le dolci colline della Vallesina che mi lascio alle spalle. Siamo nel Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, un paradiso di boschi verdi e borghi arroccati, luogo per amanti della natura e delle attività all’ aperto.

Cosa fare in una giornata:
→ Visita alle Grotte di Frasassi, € 18,00 (parcheggio gratis) la visita dura circa un’ora.

→ passeggiata al Tempietto del Valdier e all’ eremo di Santa Maria Infra Saxa.

Curiosità di vino all’interno delle Grotte di Frasassi clicca qui

Alla Natura!
#destinazionemarche #ferragostoalternativo2017

Agosto 2017
Silvia Rossi

Petra Wine

Una menzione speciale merita questo gioiello architettonico di Mario Botta incastonato nelle colline con lo sguardo al mare… ne sono ancora incantata… Ci capitai nel 2012 durante un piovosissimo ponte del 1° maggio e da allora non manco di tornarci ed accompagnarci gli amici. Una cantina all’ avanguardia che eppur si fonde armoniosamente con il paesaggio intorno. Prenotazione visita guidata alla cantina obbligatoria http://www.petrawine.it/

Salute!

Silvia Rossi
(last visit August 2016)

Basilicata, il Vulture e l’Aglianico

Un viaggio nella storia dell’Aglianico del Vulture, nelle sue antiche radici, un vitigno conosciuto e coltivato fin dai tempi degli Antichi Greci.

Nel mio viaggetto in Basilicata non potevo tralasciare la conoscenza con questo grande vino rosso… l’Aglianico del Vulture.

L’occasione è avvenuta a Rionero in Vulture, con una visita guidata e degustazione a Le Cantine del Notaio, un’azienda votata alla sola coltivazione di questo vitigno, che negli anni è riuscita a valorizzarlo nel mondo enologico.

Un viaggio nella storia dell’Aglianico del Vulture, nelle sue antiche radici, un vitigno conosciuto e coltivato fin dai tempi degli Antichi Greci.

Uno scenario suggestivo quello delle antiche grotte scavate nel tufo nel 1600 dai frati francescani, dove trovano la perfetta temperatura per riposare le barriques.  

Oltre all’Aglianico del Vulture DOC Rosso, l’azienda produce anche Basilicata IGT Rosso e Bianco (secco e dolce) e Rosato e completa la sua gamma con spumanti e grappe.

Un ringraziamento speciale a Luana che ha guidato la visita con professionalità, simpatia ma soprattutto tanta passione!

Estratto da Deep Inside… Basilicata (part 2/2)

Agosto 2016
Silvia Rossi

Dolce Vita – Firenze & Chianti (Classico!)

Dolce Vita – Firenze & Chianti (Classico!)

Lo dico sempre che fare la turista in casa è meraviglioso, godersi tutta questa bellezza senza lo stress della quotidianità… staccare e provare a fare finta di non essere del luogo… ed è possibile perché mi meraviglio sempre!!

Questa volta l’ occasione l’ha creata un’amica, che per festeggiare un evento speciale, ha riunito a Firenze una decina di amici arrivati da varie parti d’Europa e d’Italia, organizzando l’intero weekend. A me solo gli onori della “padrona di casa”.

Il ritrovo, nonché base dei giorni successivi, è la Residenza d’ Epoca Torre dei Lari, un’antica villa in zona Bellosguardo. La camera “Forte Belvedere” la dice tutta sulla vista, poi colazione in giardino, piscina con angoli idromassaggio… assolutamente inserito nella mia lista “da consigliare”.

Il programma del sabato:

  • in mattinata visita a la Fattoria Le Filigare sulle colline nei dintorni di San Donato, con pranzo e degustazione: conoscevo già i suoi vini ma non avevo mai visitato la tenuta e la cantina. Un delizioso borgo su un poggio da cui si ha una splendida vista su vigneti ed oliveti che compongono il panorama. Avevamo prenotato un pranzo “light” (**) con degustazione vini, che Alessandro (il proprietario) ci ha spiegato nei dettagli, ampliando il racconto con aneddoti e storie del territorio.  (**) date le altissime temperature di questo luglio 2017, un pranzo toscano tipico era inaffrontabile… ci siamo “limitati” a: taglieri di salumi e formaggi a km.0, bruschette al pomodoro, crostini di fegatini, fettunta… Dopo il pranzo Alessandro ci ha guidato nella visita alla cantina, che non è proprio “di design” come altre più blasonate, ma proprio per questo “vera”, trasmettendoci tutta la sua passione.

  • pomeriggio SPA al Castello del Nero con aperitivo vista colline: coccole per corpo e mente che ogni tanto dovemmo regalarci… per chi ama questo genere di cose è sicuramente una struttura da provare.

  • cena in centro a Firenze, poi birretta/drinks in Piazza Santo Spirito, la più viva che c’è negli ultimi anni.

Il programma della domenica:

  • degustazione e aperitivo all’ Enoteca Falorni a Greve: ormai una tappa fissa, il posto è molto bello e mi diverto io stessa a degustare nuovi vini nonché a far conoscere i classici ai miei amici stranieri.
  • Pranzo alla Macelleria Falorni (sempre a Greve): sono rimasta piacevolmente soddisfatta sia dalla simpatica formula che ordini tipo gastronomia alla cassa poi ti servono al tavolo, sia dalla qualità dei prodotti.

IMG_7631

Sulla via del ritorno, un caffè a Piazzale Michelangelo e per finire, un brindisi sul roof top del Grand Hotel Minerva.

Buonanotte Firenze! Buonanotte Mondo!

 

 

Thank you Emna ♥

Firenze, 21/23 luglio 2017

Silvia Rossi

Alla ricerca del Thai Mood: al Nord tra Chiang Mai e Chiang Rai

Alla ricerca del Thai Mood: al Nord, Chiang Mai e Chiang Rai

Finalmente al Nord, la parte più attesa del viaggio in Thailandia, alla volta di antiche culture e civiltà, nel crocevia dei commerci asiatici del Golden Triangle, nel triplo confine tra Thailandia, Myanmar, Laos. Alla ricerca del Thai Mood tra Chiang Mai e Chiang Rai.

DAY 4 Chiang Mai

La cittadina di Chiang Mai ha una storia centenaria alle spalle, con il suo mix di culture e tradizioni che le dona il tocco di “vero Thai”. La cinta muraria con il fossato pieno d’acqua (e di pesci gatto) ti riporta indietro nel tempo ed il paesaggio rurale intorno alla città ne amplifica la sensazione. E’ allo stesso tempo vivace e moderna, piena di attività turistiche. Mi perdo in ogni mercato, faccio scorta di olio di cocco, inizio a forse a sentire il Thai Mood? Da non perdere il Somphet market con specialità Thai del nord.

Mattinata un po’ buttata: prima mi prende bene l’idea di andare al Tiger’s Temple a coccolare un tigrotto… ma una volta arrivata lì i sensi di colpa hanno preso il sopravvento. Non pago per far drogare animali che in natura mi vedrebbero come uno spuntino. E niente, nel mentre il tassista se n’è andato, mi trovo nel nulla e non so come tornare in città… Mi avvio a piedi, chiedendo l’autostop… si fermano due ragazze ed anche se nessuna delle due parla inglese, ci siamo capite e sono state così gentili da portarmi fino alla fermata di un mini bus collettivo che porta in città. 

Monsoni in corso
Monsoni in corso

 

Come partiamo i Monsoni si ricordano che è la loro stagione… il loro momento… e con tutta la loro arroganza rovesciano in pochi minuti il diluvio universale. Ma io sono al riparo su questo “mini bus”, i Thailandesi mi guardano curiosi e mi sorridono, trasmettendomi tranquillità (fuori fiumi d’acqua, senza metafore). 

DAY 5 Chiang Mai 

La giungla chiama, è li, appena fuori dalla città, finite le risaie, si inerpica sulle montagne avvolte nelle nubi d’acqua di questa stagione. Trovo un tour in giornata che comprende varie attività, dalla passeggiata sull’elefante (mai più lo giuro!!poveri elefanti…), al rafting, al trekking tra le risaie e nella giungla fino ad una cascata e visita ad una Butterfly Farm. Il sole ad un certo punto fa  capolino tra le nuvole della mattina regalandomi un gran finale di giornata!!  Finalmente in totale connessione con la natura!

DAY 6 Chiang Rai

Arrivo a Chiang Rai nel pomeriggio, dopo circa 4 rilassanti ore di autobus tra panorami di risaie e giungla lungo la strada.

La cittadina di per sè non è molto interessante, gli obiettivi erano il White Temple (Wat Rong Khun) ed il Golden Triangle, che ho incluso in un’ escursione in giornata, che comprendeva anche il Black Temple (Baan Dam), Mae Sae al confine con il Myanmar e la Fish Cave. Sul White Temple e la fantasia del suo autore rimango ancora incantata a guardare le foto ed ogni suo singolo sfavillante dettaglio di bianco ed argento, invece al Black Temple, sono rimasta indignata dalla collezione di pelli e corna di animali esposta in bella vista ed dal piccolo zoo nel parco. Non è proprio ciò che mi piace ammirare.

Il confluire dei fiumi Ruak e Mekong segna il triplice confine tra Thailandia, Myanmar e Laos, disegnando così il Triagolo d’Oro, una delle più vaste zone del mondo di produzione di oppio. Un simpatico museo racconta la storia di luoghi.

Mae Sae, è il punto più a nord di tutta la Thailandia, cittadina di confine alle prese con una dogana molto trafficata. Mi fermo giusto per un piccolo shopping, i prezzi sono la metà che a sud!! dsc_0879-collage.jpg

Ultima tappa ma carinissima, la Fish Cave, immersa nel verde a ridosso della montagna, ovviamente con il suo tempio, il laghetto pieno di carpe e pesci gatto, scimmie intorno a me (in dotazione un bastone per scacciarle ma non ce n’è bisogno), una bella scalinata ai rifugi dei monaci eremiti. Thai Mood?

A me, che ho fortemente voluto vedere il Nord. Perchè la Thailandia non è solo isole e mare 🙂

Ma per “riposarci da queste fatiche” → le isole ed il mare della Thailandia

Thailand, agosto 2015
Silvia Rossi