Alla ricerca del Thai Mood. Day 2 – Bangkok

Navigando per i canali, Wat Arun, Chinatown.

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DAY 2

Dal Tha Tien Pier vicino all’hotel, partono le gite in barca per i canali (chiamati klongs)  di Thonburi, sulla sponda ovest del fiume (capitale del regno nella seconda metà del ‘700) che pur essendo ormai inglobata nella stessa Bangkok, riesce a mantenere ancora un’aria d’altri tempi. Un netto contrasto con i grattacieli dei quartieri più moderni che si stagliano sullo skyline. Un modo diverso per vedere una delle tante facce della città e per scoprirne l’autenticità, nelle case di legno a palafitta (che alcune ti domandi come facciano a stare su) e nelle scene di vita quotidiana che scorrono ed intrecciano i loro destini con le acque stesse di quei canali. Sulle rive dei klongs si alternano case moderne, bellissime case in legno in stile Old Thai, palafitte, ruderi, templi, serre di orchidee; si incontrano monaci, venditori “naviganti”, varani e moltitudini di pesce gatto.

Attraverso di nuovo il fiume con un’altra barca/chiatta che fa su e giù tra le sponde per arrivare al Wat Arun, purtroppo parte era in restauro ma valeva assolutamente la pena. (Ho letto che i lavori sono terminati ed il tempio è stato restituito all’antico splendore).

Bangkok era chiamata la Venezia dell’Est prima che cemento e grattacieli prendessero il sopravvento, ma il fiume è tutt’ora un’importante arteria della circolazione cittadina, dove incessantemente centinaia di imbarcazioni lo attraversano in tutte le direzioni.

Prendere i battelli come mezzo di trasporto è divertente, devi essere veloce a scendere e salire, fare attenzione alla fermata giusta: meno male che i Thailandesi sono gentilissimi e più di una volta vedendomi confusa sono intervenuti per chiedermi dove dovessi andare.

Vado poi a perdermi per ChinaTown ed a meravigliarmi e/o inorridirmi ad ogni cosa (dipende da cosa) Realizzo così che quella di NY non è niente di paragonabile. Dal ristorante specializzato in pinne di squalo, ai negozi di frutta locale con montagne di durian (frutto puzzolentissimo che loro amano), cibi sconosciuti in genere…

E’ il compleanno della Regina e la città si prepara a festeggiarla: decorazioni come fosse Natale e l’immagine di Sua Maestà che ti osserva ovunque… in realtà sarà lei a farmi un regalo: fuochi d’artificio dalla camera con vista. Happy Birthday Your Grace, thank you for sharing!

Bangkok, Agosto 2015
Silvia Rossi

Alla ricerca del Thai Mood. Day 1 – Bangkok

Bangkok Day 1

Bangkok & Ayutthaya, Chiang Mai, Chiang Rai & The Golden Triangle, le isole di Ko Tao, Ko Samui, Ko Phangan (con Full Moon Party). Tre settimane di aerei, autobus, taxi, pick up, tuk tuk, aliscafi, motorino, elefante ed autostop.

Mille mondi in un uno: dalla megalopoli di Bangkok (con tutti i suoi infiniti mondi all’interno) alle risaie ed alla giungla del nord, alle famose (e inflazionatissime) isole.

Mondi nuovi per me! Il primo sbarco sul continente asiatico, lo “smiling country”, patria del Buddismo, storia, cultura, giungla, spiagge e mare da sogno…what else?

DAY 1

Ma iniziamo da Bangkok. Volo con Aeroflot, la temperatura a bordo della compagnia di bandiera russa rispecchia gli standard siberiani e fuori dall’aeroporto di Bangkok mi accoglie un caldo-umido che non è troppo diverso da quello di Firenze di quell’agosto 2015. Così come il traffico 😉

Avevo prenotato una guest house nella Old Bangkok (The Royal Thatien Village) dove mi hanno dato una camera con vista praticamente davanti al Wat Pho! Molto carino, tutto in legno ed il solo fatto di togliersi le scarpe e di lasciarle nella scarpiera in fondo alle scale prima di salire in camera già mi piaceva!!  Mi lasciava perplessa solo la finestra tra il bagno e la camera (…).

Il mio ormai collaudato metodo anti jetleg è fare di tutto per ignorarlo: fare il possibile per riuscire ad arrivare a sera e crollare ad un orario che non mi svegli poi nel cuore della notte. Ed è solo mattina presto… Lascio la borsa, colazione con riso e curry verde (…) nel locale sotto l’albergo e parte il tour esplorativo.

Subito immersione spirituale al Wat Pho, il principale centro religioso di Bangkok. Nonostante la moltitudine di turisti è impressionante come i monaci non si distolgano dalla preghiera e le attività dentro ai templi continuino indisturbate. Rimango totalmente rapita dalle decorazioni, stucchi, specchi, mosaici che ricoprono completamente i templi, chedi e stupa vari, avrei voluto fotografarne ogni singolo dettaglio. Mi immagino le migliaia di artigiani che si sono dedicati alla realizzazione di queste meraviglie.

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Rientro in hotel per una pausetta, poi di nuovo fuori a girellare lungo il fiume Chao Phraya, tra i negozietti di medicina orientale ed al Tha Tien market con banchini di street food colmi di cibi mai visti. Continuando, arrivo fino al Tha Prachan Pier Market pieno di oggetti di design e di installazioni artistiche degli studenti della vicina università. Infiniti micromondi. Rientro in hotel con un Tuk Tuk, da ora lo prenderò svariate volte. Ogni spostamento è un’esperienza che parte dalla negoziazione del prezzo all’ arreggersi bene in curva per evitare di essere sbalzato fuori!

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Per i più romantici consiglio un aperitivo all’ Amorosa, non proprio tipico Thai ma con terrazze che affacciano sul fiume davanti al bellissimo Wat Arun che con l’illuminazione notturna è ancora più suggestivo. Arrivo fino a Khaosan Road e lo scenario cambia radicalmente: dalla tranquillità di qualche strada prima, al delirio totale di questa via totalmente dedicata ai turisti. Folle di stranieri, locali con musica altissima che fanno a gara tra di loro a chi la spara più alta, street food (e vai col primo Pad Thai di una lunga serie), bancarelle di ogni tipo, centri massaggi direttamente in strada… e perché non provare?

continua con: Day 2 – Bangkok

Thailandia, Agosto 2015
Silvia Rossi