Bolgheri vino e poesia, grandi classici

Un weekend in stile “Dolce Vita” a base di Bolgheri, vino e poesia, una meta ideale per abbinare vino e letteratura. Grandi Classici per abbinamento.

Bolgheri vino e poesia per un weekend in stile “Dolce Vita”, una meta ideale per abbinare vino e letteratura, grandi classici sempre attuali.

Nell’entroterra della Costa degli Etruschi, a pochi chilometri dal mare, ma immerso nel verde delle colline, Bolgheri è un antico borgo che domina l’area circostante, da cui si hanno grandi panorami sui dintorni.

Bolgheri vino e poesia per rendere omaggio ai grandi vini rossi che si ottengono in queste terre; e poesia, grazie al Maestro Giosuè Carducci, che ne ha descritto i luoghi nelle sue celebri poesie. Dal famoso viale dei cipressi in Davanti a San Guido” , alla vita quotidiana del borgo nel giorno di “San Martino”, che tutti abbiamo studiato sui libri di scuola (o cantato con Fiorello 😉

Un’ottima meta quando sulla costa “sotto il Maestrale urla e biancheggia il mar”; per una passeggiata immedesimandosi in un

per le vie del borgo il ribollir dei tini va l’aspro odor de i vini l’anime a rallegrar”

San Martino, Giosuè Carducci

Rallegrandosi con un ottimo calice di vino e davanti a tramonti spettacolari in ogni stagione.

FAST TIPS per un weekend “Dolce Vita” Bolgheri vino e poesia:

La Taverna del Pittore per una cenetta tipica toscana e degustazione dei famosissimi vini Bolgheri DOC rosso (e budget permettendo è possibile anche degustare un calice di Bolgheri Sassicaia DOC). Consiglio un tavolo all’aperto sotto il porticato.

Pernottamento all’ Agriturismo La Leccia, un casolare immerso nella pace di vigneti ed oliveti, dove il tempo sembra essersi fermato. Graziose le camere in perfetto country style. (€50,00/notte camera doppia in bassa stagione, sett2017).

Dedicato a chi cerca la poesia, a chi se ne circonda, a chi la fa. Cin Cin

Silvia Rossi

torna a La mia Toscana raccontata da un’autoctona

Basilicata, il Vulture e l’Aglianico

Un viaggio nella storia dell’Aglianico del Vulture, nelle sue antiche radici, un vitigno conosciuto e coltivato fin dai tempi degli Antichi Greci.

Nel mio viaggetto in Basilicata non potevo tralasciare la conoscenza con questo grande vino rosso… l’Aglianico del Vulture.

L’occasione è avvenuta a Rionero in Vulture, con una visita guidata e degustazione a Le Cantine del Notaio, un’azienda votata alla sola coltivazione di questo vitigno, che negli anni è riuscita a valorizzarlo nel mondo enologico.

Un viaggio nella storia dell’Aglianico del Vulture, nelle sue antiche radici, un vitigno conosciuto e coltivato fin dai tempi degli Antichi Greci.

Uno scenario suggestivo quello delle antiche grotte scavate nel tufo nel 1600 dai frati francescani, dove trovano la perfetta temperatura per riposare le barriques.  

Oltre all’Aglianico del Vulture DOC Rosso, l’azienda produce anche Basilicata IGT Rosso e Bianco (secco e dolce) e Rosato e completa la sua gamma con spumanti e grappe.

Un ringraziamento speciale a Luana che ha guidato la visita con professionalità, simpatia ma soprattutto tanta passione!

Estratto da Deep Inside… Basilicata (part 2/2)

Agosto 2016
Silvia Rossi

“In Verdicchio Veritas” Museum

Doverosa la visita all’ “In Verdicchio Veritas Museum”, dove grazie ad immagini d’epoca e multimediali, è possibile ripercorrere il viaggio nella storia e nel terroir di questa eccellenza tutta marchigiana.

Inaugurato a giugno 2017 a cura della famiglia Sartarelli, dell’omonima e pluri premiata cantina, per rendere omaggio al vitigno principe di queste zone ed ai suoi prodotti; effettuano visite guidate e degustazione dei loro pregiati vini: Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico, Superiore e Passito.

 

Cheers!

Agosto 2017
Silvia Rossi

Deep Inside… Basilicata (part 2/2)

DAY 3

Un altro intenso giorno attraverso questa stupenda regione… Deep Inside… Basilicata!! Inizio dal Lago di San Giuliano, Riserva Naturale Oasi WWF a pochi km da Matera. Le rive sono coperte di un tappeto di erba verde che sembra appena tagliato, mi spiegheranno poi che sono le pecore a brucarlo così… altro che tosaerba!!! Mentre bivacco al sole sulla riva, incontro un nonno con nipotino che passeggiano, ed incuriosito da una ragazza sola, con la tipica gentilezza degli anziani, mi attacca bottone. Nel mentre arriva un gregge di pecore che ci passa tutto intorno e prosegue il suo cammino. Arriva anche il pastore, amico del nonno, soliti convenevoli, tira fuori un thermos di caffè, dei bicchierini di plastica e ce lo offre. Mi fanno tantissime domande sulla mia città, sul Nord, ma a mia volta sono incuriosita da loro… non parlano dialetto, ma in italiano corretto e forbito e con poco accento… infatti, il nonno è un professore in pensione, mentre il pastore ha studiato Legge, era avvocato, ma ha preferito tornare alla vita dei suoi avi… lezioni di vita. Touchée!

Proseguo, mi fermo a Miglianico, giratina in piazza ed intorno al Castello del Malconsiglio (chiamato così perché qui è avvenuta la congiura dei Baroni del 1485 contro gli Aragonesi) ma è chiuso (è l’ora di pranzo…), mi rimetto in moto.

Da qui inizio a studiare le varie strade provinciali che mi porteranno a Melfi entro sera. SP8 poi SP del Fondo Valle Basentello + SP Val Fosso Acqua di Lucania + SPexSS96 fino a Irsina, altra chicca arroccata su un cucuzzolo tufaceo. Sono innamorata persa di queste colline e di ogni paesino arroccato sul tufo; la mente si libera e fa spazio.

I Palmenti di Pietragalla
I Palmenti di Pietragalla

Continuo sulla SP96, la strada inizia a salire, all’orizzonte il Vulture si fa sempre più nitido; passo da Oppido Lucano e sulla SS169 arrivo a Pietragalla (circa 800 mt slm) dove mi fermo a vedere gli antichi palmenti. Sono antichissime costruzioni rurali dove avveniva la pigiatura dell’uva per produrre il mosto. Non a caso sto entrando in terra di vini, nello specifico di un grande rosso, l’Aglianico del Vulture DOC, ottenuto dal medesimo vitigno e da alcuni chiamato il Barolo del Sud.

Sulla strada trovo Castel di Lagopesole, visto che Miglianico era chiuso, mi tolgo le voglie di storia e cammino dove Federico II amava ritirarsi (uno dei miei personaggi storici preferiti).

Arrivo a Melfi al B&B Le Camelie, giusto il tempo di prendere possesso della camera (grande e confortevole) che il tempo stringe e riparto per Venosa, la presunta città di Orazio che mi era rimasta fuori dal percorso ed a cui ho potuto dedicare solo poche ore. Un peccato, perché tra vedere e fare, valeva la pena decisamente di più. Arrivo in città in un’allegra sera di agosto, con spettacoli in piazza ed una bellissima luna piena ad accompagnarmi.

Castello di Melfi
Castello di Melfi

Rientrando a Melfi al B&B, mi fermo a comprare dell’acqua ad un baracchino e nell’accostarmi al marciapiede esplode una gomma della macchina… il rumore attira la gente che era li nei dintorni… il luogo si rivela essere il posto delle sagre e dei concerti del paese e ne era appena finito uno… volenterosi soccorritori per fortuna non sono mancati!! Racconto brevemente la mia storia, che volevo prendere solo dell’acqua, andare a fare due foto al castello e poi a nanna… Francesco “O’Cines” e Pietro “l’Assessore” prendono in mano la situazione: chiamano a rapporto dei ragazzi più giovani per spostarmi l’auto dove non intralci, mi danno l’acqua, un po’ di cocomero in vaschetta, obbligano altri a portarmi al castello per le mie foto e poi al B&B. L’indomani mattina avremo risolto il problema della gomma. Organizzazione Top!! Grazie ancora a tutti i ragazzi che mi hanno aiutata!!

DAY 4

Anche grazie al proprietario del B&B, che mi ha accompagnata da un gommista ed a recuperare il mezzo, con una spesa minima ed in poco tempo risolviamo il dramma gomma e tutta contenta, di nuovo padrona della mia libertà di movimento, me ne vado a Rionero in Vulture, dove avevo la prenotazione per la visita e la degustazione a Le Cantine del Notaio …  un viaggio nel magico mondo del vino, fin nelle sue antiche radici, nel suggestivo scenario delle cantine scavate nel tufo secoli or sono. Un ringraziamento speciale a Luana che ha guidato la visita con professionalità, simpatia ma soprattutto tanta passione!

Finisco il tour che è l’ora di pranzo e mi consigliano di andare a fare un giro ai laghetti vulcanici di Monticchio, incastonati nel massiccio del Vulture. Passeggio intorno al più piccolo, appena 1km di circonferenza… Natura, silenzio, pace nel verde dei boschi che mi circondano… una perfetta cartolina di saluti…

Con immenso dispiacere il mio viaggio Deep Inside Basilicata finisce qui, un arrivederci sincero e grato, quasi commosso (sarà il vino 😉 ) a queste terre ed ai suoi abitanti. Quattro giorni intensi e stancanti, ma allo stesso tempo rigeneranti, spesso distaccata dal mondo per riprendere contatto con il mio. Deep Inside.

Arrivederci Basilicata!

A me.
Agosto 2016
Silvia Rossi

E non le fai delle altre tappe risalendo l’Italia verso Firenze?? Dove? Cosa? seguitemi… 🙂